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“Quanta
storia si può immaginare e quante considerazioni si possono fare
guardando questo rudere in mattoni rossi: dal fatto proprio di essere
tutto in mattoni, senza il ciottolo di fiume che è tipico del posto;
alle ampie finestre sormontate da architravi ad arco ribassato sempre
con mattoni; al rosone decorativo sovrastante la porta d'ingresso a
nobilitare il tutto...A me, però, ne viene una di carattere più
squisitamente umano proponendo un parallelo tra chi in epoca passata
aveva considerato questo posto degno di essere valorizzato e vi aveva
profuso le sue energie, dando anche benessere alla comunità e chi, nel
presente, lo ha lasciato in abbandono, in accordo certo con il proprio
interesse, ma sottraendo così risorse alla comunità. Mi sento in
comunione con il primo. Siamo alla cascina Binaga, oramai ex a tutti gli
effetti.”
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